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La farmacia si salva con integratori e cosmetici

Farmacia Redazione DottNet | 20/02/2019 19:32

I dati del 2018 per le farmacie italiane: male i prodotti di fascia A. L'incognita grandi catene

Farmaci da banco, integratori e cosmetici 'salvano' anche nel 2018 i bilanci delle farmacie. Compensando in parte gli impatti della cinghia stretta sulla spesa farmaceutica pubblica, che continua a sforbiciare il fatturato dei prodotti etici di fascia A (farmaci essenziali e per le malattie croniche il cui costo e' a carico dello Stato) e C (a carico del cittadino ma con obbligo di prescrizione). Nel 2018 infatti questo mercato e' sceso del 3,5% rispetto al 2017 arrivando a quota 14,4 miliardi. Un trend negativo bilanciato dalla vendita di altri prodotti del comparto definito 'consumer', come integratori, farmaci da banco, creme e cosmetici che hanno raggiunto i 10 miliardi di euro, con un incremento del 2,1% rispetto al 2017. Il risultato complessivo vede quindi il mercato italiano dei prodotti venduti in farmacia chiudere il 2018 con un fatturato totale di 24,4 miliardi di euro (-1,3% rispetto al 2017). A descrivere lo scenario e' Iqvia, provider globale di informazioni in ambito sanitario, tecnologie innovative, consulenza e servizi di ricerca clinica.

La farmacia resta invece al momento ai margini rispetto alla dispensazione dei medicinali più innovativi e costosi, erogati prevalentemente attraverso l'ospedale o l'Asl con l'obiettivo di ridurre i costi attraverso l'acquisto diretto di medicinali dall'industria farmaceutica. Mentre assumono un peso sempre più rilevante i prodotti equivalenti o generici, che costano meno del prodotto brand a brevetto scaduto.  Nonostante questi trend, il fatturato della farmacia si è mantenuto sostanzialmente stabile negli ultimi anni, perché i farmacisti hanno saputo rinnovarsi, puntando sul comparto «commerciale», composto dai prodotti da banco, dagli articoli per la cura personale, dai parafarmaci e dai prodotti nutrizionali.

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Integratori ancora in accelerazione
L'attenzione crescente verso il benessere personale da parte dei cittadini (in questo caso consumatori, più che pazienti) fa accelerare il mercato degli integratori. Anche nel 2018, infatti, come da oltre cinque anni, complessi vitaminici, minerali e probiotici segnano una crescita del 4,5% arrivando a fatturare 3,7 miliardi di euro. Trend in salita anche per i prodotti da banco di automedicazione, che hanno segnato un aumento a 2,3 miliardi di euro (+2,6%). Un successo dovuto al fatto che i pazienti sono più informati e sentono meno l'esigenza di ricorrere al medico per le malattie lievi. Pertanto, il farmacista gioca un ruolo sempre più importante nella cura di queste malattie. In leggero aumento il mercato della cura personale, dell'igiene e della cosmesi attestato a due miliardi di euro (+0,7%). Questo segmento vede un buon risultato dei prodotti «no-logo», venduti con il nome della farmacia.

Parafarmaci stabili 
Per quanto riguarda i parafarmaci (siringhe, termometri, dispositivi medici) l'andamento delle vendite, rispetto al 2017, è sostanzialmente stabile a 1,7 miliardi di euro. In calo, invece, le vendite dei prodotti nutrizionali (-0,9%) a causa della forte concorrenza da parte di altri canali di vendita, in particolare dell'e-commerce e della grande distribuzione organizzata. Dal punto di vista regionale, spicca la performance in controtendenza della Lombardia (+0,5% rispetto al 2017), questo è evidente soprattutto nel segmento commerciale (+3,6%) e per quanto riguarda gli integratori (+5,3%). Mentre Puglia, Calabria e Sardegna segnano decrementi superiori al 3%.

Con l'arrivo delle catene innovazione via obbligata per i farmacisti 
Ma dietro questa apparente stabilità dei fatturati in farmacia si nasconde - in un contesto di competizione crescente - un certo margine di fragilità, che può essere affrontato solo puntando su servizi e innovazione. «L'anno scorso sono state aperte circa 400 nuove farmacie in Italia, si stanno affacciando al mercato le grandi catene e pensiamo che l'e-commerce avrà un ruolo sempre più importante in questo segmento», ha dichiarato l'amministratore delegato di Iqvia Sergio Liberatore. «Il mercato della farmacia, come tutti i mercati retail, sta vivendo delle profonde trasformazioni, ma se vuole mantenere il suo ruolo centrale come “dispensatore di salute” deve stare al passo con i tempi. In questo momento, i farmacisti si trovano davanti all'alternativa di rinnovarsi o essere superati».

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